CHI INQUINA PAGA

CON L'ACQUA ALLA GOLA

I consumi e le produzioni, crescono ad ogni latitudine, creando una quantità sempre più rilevante di rifiuti.
E i rifiuti, se non trattati o riciclati, si accumuleranno sempre più vicino alle nostre Aziende, alle nostre Città, alle nostre Case.
Per quanto tempo è possibile gettare sotto il tappeto i residui nocivi che la nostra economia produce, facendo finta di nulla?
Per quanto tempo siamo in grado di resistere, con una crescente quantità di rifiuti, che ci accerchia?

Una legge a difesa del nostro futuro

Il legislatore, negli ultimi anni, ha maturato progressivamente la consapevolezza che ulteriori ritardi nel regolare la materia, avrebbero creato danni maggiori e probabilmente irreversibili.
Per questo motivo, sono stati presi provvedimenti, atti a tramutare questi problemi ambientali in una serie di opportunità positive per l’ economia e soprattutto, valutando che già oggi si è oltre la soglia di sicurezza, è stato approvato il Decreto Legge n. 152 del 6 Aprile 2006, ex “Legge Ronchi”,  introducendo due principi fondamentali.

 

Due principi fondamentali

La legge ha quindi definito:

  • il principio del “cosa è un rifiuto” (“…qualsiasi sostanza o oggetto…di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’ obbligo di disfarsi…”)
  • e il principio  del “chi inquina… paga”.

 

Chi inquina…paga!

Secondo l’ ART. 178  comma 3 del D.Lgs 152/06, la gestione dei rifiuti deve essere effettuata dai produttori dei rifiuti ( Azienda, Ufficio, Ente, Organizzazione, etc ), secondo il principio comunitario “chi inquina paga”.
L’Art 188 D.Lgs 152/06, identifica nel produttore del rifiuto, il responsabile della corretta gestione e sono a suo carico gli oneri relativi alle attività di smaltimento e recupero, che devono avvenire almeno annualmente, se non si superano determinati quantitativi (Art. 183).
Tale responsabilità, è rispettata solo in caso in cui il conferimento viene affidato a soggetti autorizzati e che rilasciano il formulario, l’unico documento che attesta la corretta gestione dei rifiuti speciali (Art. 193).

Chiunque non ottemperi a tali obblighi (Art. 258 e l’Art 483 CP), incorre in sanzioni amministrative e penali!

Diritto Penale e Ambientale per gli Ecoreati

Dopo 18 anni di battaglie, finalmente gli Ecoreati sono legge. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge n.68 del 22 maggio 2015, entra in vigore dal 29 maggio 2015 una specifica disciplina del DIRITTO PENALE AMBIENTALE. I crimini contro l’ambiente non sono più contravvenzioni, ma diventano delitti e reati.